dal giardino dei semplici all’orto di oggi verso il planetary garden

CONCORSO REGIONALE
Le Scuole della Lombardia per EXPO Milano 2015

Progetto realizzato dagli studenti delle Scuole di Leno

  • Scuola dell'Infanzia di Leno
  • Scuola dell'Infanzia di Castelletto
  • Scuola dell'Infanzia di Porzano
  • Scuola Primaria di Leno
  • Scuola Primaria di Castelletto
  • Scuola Primaria di Porzano
  • Scuola Media
  • IIS V. Capirola

Territorio di Leno

 

Inquadramento generale

Leno è un comune italiano di circa 15.000 abitanti situato nella parte centro meridionale della provincia di Brescia, in Lombardia, nell’Italia del nord.
Occupa la parte centrale della pianura Bresciana, dista dal capoluogo di provincia circa 21 Km ed è posizionato sulla sponda sinistra del fiume Mella. La superficie comunale si estende su un’area di 59 Kmq.

I confini territoriali sono così delimitati:

  • A Nord dai comuni di Bagnolo Mella e di Ghedi
  • A Sud dai comuni di Gottolengo e Pavone Mella
  • A Est dai comuni di Gottolengo e Ghedi
  • A Ovest dal comune di Manerbio.

Le località più importanti che vi fanno parte sono le frazioni di Porzano a Nord, Castelletto e Milzanello a Sud. Il territorio di Leno è totalmente pianeggiante con quote comprese tra 79 m slm e 43,5 m slm. L’abitato di Leno si trova in posizione centrale rispetto al suo territorio. Gli elementi che lo caratterizzano sono la grande estensione areale ed il fiume Mella.

Inizio

 

Cenni storici

Origine di Leno

La totalità del territorio lenese giace in pianura geologicamente costituita da un territorio alluvionale. Sebbene non siano stati finora trovati reperti di un certo interesse, come insediamenti umani in epoca preistorica, si presuppone che esso fosse abitato. Non sembra ammissibile che, circondato da vari gruppi di primitivi in possesso di un certo grado di civiltà, come Remedello, Gottolengo e Manerbio, il territorio lenese non fosse abitato da genti e da gruppi. Del resto, una punta di freccia in selce lunga cinque centimetri e alcune asce di pietra verde sono state ritrovate nella campagna di Leno e quest’ultime avallano l’ipotesi che il paese fosse abitato già nel periodo eneolitico duemila anni prima della nascita di Cristo.
Risale a quel periodo il primo insediamento umano a Leno di pescatori e cacciatori, che si dislocavano nell`immensa palude in cerca di pesce e selvaggina per procurarsi il cibo quotidiano. Ricordando l`ambiente paludoso, alcuni storici fanno derivare il nome Leno dal termine greco Limnos, che significa, lama, palude, stagno. Altri derivano Leno da Leuni, nome di un antico popolo che abitava la pianura prima che genti Liguri - Etrusche vi si insediassero.
L'esistenza del popolo dei Leuni c`è tramandata da alcuni scrittori latini.La tradizione popolare fa derivare il nome Leno dai famosi leoni della leggenda connessa con la fondazione dell`abbazia benedettina e di cui parleremo in seguito.

La storia dell'Abbazia

L’abbazia benedettina fu costruita per volere di Desiderio, RE DEI Longobardi, nel 758 e fu tra le più importanti del nord Italia. Venne consacrata bda un gruppo di monaci benedettini giunti direttamente da Montecassino. Prima di partire i frati presero con sé le ossa di un braccio di San Benedetto assieme ai resti dei martiri Marziale e Vitale dati ai benedettini dal Papa. Queste reliquie furono usate per la consacrazione del nuovo monastero il 10 luglio 760. L’abbazia ebbe un così grande sviluppo che segnò la rinascita cristiana, economica e culturale della Bassa Bresciana. L’abbazia disponeva di case a Brescia, Verona e Pavia. L’abate Ermoaldo (primo abate di Leno consacrato da Paolo I) aveva possedimenti anche nella zona di Comacchio, da dove faceva venire il sale, preziosissima materia di scambio.

L'economia al tempo dell'Abbazia

L`economia del monastero, sorto al centro della pianura, era basata sui prodotti dell`agricoltura. La coltivazione del grano doveva essere ottima perché le vicinanze del monastero erano particolarmente adatte per quel cereale. Costituiva, probabilmente, la produzione base, perché il canone d`affitto pagato dagli affittuari dell`abbazia, comportava nella maggior parte dei casi una quantità di grano. I documenti, conservati nell`archivio antico di Leno, ricordano che i lenesi, "nel giorno della Madonna di metà agosto" pagavano all`abate il tributo di tre some di frumento e cinque di spelta: il pagamento poteva essere effettuato anche l`11 novembre giorno di San Martino. Il terreno produttivo non doveva essere tuttavia molto esteso e la natura stessa, paludosa, ne rendeva in alcuni casi difficile lo sfruttamento.
E` importante ricordare l`opera di bonifica della zona avviata dai Benedettini; in particolare, ad essi viene attribuita la costruzione degli argini del Mella, per contenere le acque nell`alveo. Il terreno coltivabile venne ampliato con il taglio di numerosi boschi dei territori abbaziali; queste terre disboscate venivano denominate "ronchi" e con tale termine -oggi- vengono individuate vaste plaghe della Bassa. Si disponeva in tal modo di ottimo terreno, che, per l`accumulazione secolare delle foglie e dei detriti sul suolo, garantiva un ricco humus. Il terreno recuperato alla palude veniva destinato parte alla coltivazione dei cereali e parte offriva favorevoli condizioni per i prati e pascoli.
Il pascolo indicato nei documenti dell`archivio col termine "pascuum", è la parte di territorio pubblico riservato alla comunità per l`allevamento delle mandrie. Il prato, indicato dalla parola "pratum", è il pascolo chiuso, destinato ad essere falciato, la cui erba ha cessato di essere cosa comune di una collettività; rappresenta un pascolo permanente, riservato in modo particolare alla produzione di fieno. La possibilità di pascolo permise il mantenimento di un bestiame numeroso (bovini e ovini), i cui prodotti - carne, latte, burro, formaggio, grasso, lana, cuoio etc. - erano sufficienti a soddisfare la maggior parte delle necessità degli uomini di Leno. Per una maggior produttività del suolo venne praticata la rotazione(maggese): un riposo più o meno prolungato che veniva accordato, a turno, alle diverse parti del suolo coltivabile.
Le foreste rimaste venivano rivalutate perché costituivano la grande riserva di materie prime: la legna, che allora era il solo combustibile importante. Un documento del 1300 ricorda che uomini di Brescia venivano a Leno a prendere carri di legna. La foresta forniva anche il materiale indispensabile per la costruzione di case, ponti, utensili vari e strumenti di lavoro. Le querce, assai diffuse, fornivano ghiande per l`allevamento dei suini. E` documentato, poi, che nella foresta gli uomini di Leno praticavano l`uccellagione. Questa, assieme alla piscicoltura praticata nei numerosi corsi d`acqua e negli stagni, costituiva un`importante fonte di sostentamento per gli uomini d`allora.
Parlando dell`economia del monastero non possiamo tacere del privilegio che esso aveva di tenere mercato. I documenti più significativi per la storia dell`abbazia lenese ricordano un "mercatum in Macreta" e un "campo mercati in Milliarina" Di notevole importanza il privilegio di Gregorio 7°, che concedeva allo abate il diritto di istituire mercati; il privilegio venne confermato dai successivi pontefici. Gli stessi documenti ci consentono di individuare gli sbocchi dell`economia del cenobio benedettino, che per questo motivo -aggiunto alla castità iniziale dei possedimenti- non rimase mai un`economia chiusa.
L`importanza dei fiumi come via di comunicazione in quell`epoca è notevole e quindi vanno rimarcati tra i possedimenti dell`abbazia, quei luoghi situati lungo i fiumi, che sebbene non immettessero i prodotti nelle vie internazionali del commercio, favorivano comunque scambi in ambito locale. Va ricordato che l`abate possedeva una flottiglia sul lago d`Iseo: è logico pensare che essa fosse adibita al trasporto delle persone e delle merci. Durante la dominazione veneta Leno ha perso d`importanza e viene inserito nella Quadra di Ghedi: non è altro che uno dei tanti centri del territorio veneto. Di quell`epoca vogliamo ricordare una nota d`archivio che riferisce di una via "mercato de bovi", che lascia supporre la presenza di un mercato del bestiame.

Il Comune di Leno

I comuni prendono consistenza attorno all’anno mille. Nel 1205 gli uomini di Leno si ribellarono all’abate e, pochi anni dopo nel 1224, gli uomini di Leno si riunirono per eleggere Sindaci e Procuratori per difendere i loro interessi nei confronti di un gruppo di pastori che conducevano le pecore nel territorio di Leno senza pagare nessun tributo.
Nel 1300 Leno è tributario di Brescia ma il comune ha una sua certa autonomia.Si era già verificata l`occupazione del contado da parte del comune cittadino, preoccupato di garantire alla città i prodotti indispensabili. Al Comune viene riconosciuto il diritto di fare statuti che però non vadano a scapito dell`abbazia. Da qui nacque lo spirito di collaborazione tra l`universitas hominum" e l`abbazia, che caratterizza e differenzia, per molti anni, Leno dagli altri centri rurali. Le pergamene dell`archivio documentano l`unità di intenti tra gli abati e il comune per superare i problemi e le necessità del vivere quotidiano. In particolare i due enti contribuiscono alle spese per la costruzione di alcuni mulini e di una fornace dividendone i guadagni. La cooperazione si verifica anche nel completamento dell`opera di bonifica con l`escavazioni di nuovi vasi irrigui; l`abate e il Comune si dividono il diritto dell`acqua, che dal lunedì al giovedì è a disposizione degli abati, mentre dal giovedì alla domenica è a disposizione del comune.

I secoli successivi

Dall’inizio del XV secolo Leno passa sotto la dominazione veneta e da quel momento seguirà lo sviluppo storico della città di Brescia:

  • Dominio veneto fino al 1796
  • Repubblica Napoleonica e Regno d’Italia fino al 1816
  • Dominazione Asburgica fino al 1859
  • Regno d’Italia e Repubblica Italiana fino ai giorni nostri

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Morfologia del territorio

Caratteristiche Geologiche Generali

Il territorio oggetto ha una storia geologica tipica e rappresentativa della pianura Padana, al centro della quale si colloca. Esso è caratterizzato da un affioramento di terreni di origine alluvionale così definibili:

  • Alluvioni ghiaioso-sabbiose, post glaciali, attuali e recenti;
  • Alluvioni ghiaioso-sabbiose, terrazzate, post glaciali, antiche;
  • Alluvioni prevalentemente sabbiose-linose, fluvio-glaciali e fluviali con strato di alterazione brunastro di spessore limitato (principale unità stratigrafica del comune di Leno).

Questi depositi si sono formati durante l’ultimo grande ritiro dei ghiacciaio Gardesano e Sabino, i cui torrenti hanno portato detriti formando il “livello fondamentale della Pianura Bresciana”.

Litologia

Nel comune di Leno sono presenti suoli bruni, talvolta con fenomeni di idromorfia. Le concentrazioni carbonatiche sono presenti anche a bassa profondità. Il territorio di Leno è prevalentemente sabbioso, questo soprattutto nella zona tra sud-est Leno e Castelletto.

Caratteristiche Morfologiche

Data l'ubicazione del territorio di Leno, al suo interno sono presenti numerose superfici:

  1. Le superfici di erosione, sono rinvenute nelle scarpate dei corsi d'acqua attuali ed antichi;
  2. Le superfici terrazzate, più evidenti si trovano in prossimità dei corsi d' acqua della Seriola S.Giovanna, Seriola Molone e il fume Mella;
  3. Le superfici di ristagno, si trovano nelle aree in cui in passato si trovavano bacini paludosi;
  4. Le aree di displuvio, sono visibili in aree con evidenti fenomeni erosivi trasversali.

Caratteristiche Geologiche

Le principali caratteristiche geologiche sono derivate da studi condotti in passato dal comune di Leno. Dai dati raccolti emerge la presenza di alternanze di terreni di due tipi principali:

  1. Materiali grossolani (ghiaie)
  2. Sabbie e materiali con prevalenza di componenti limo-argillose, presenti in una determinata zona del territorio.

La prevalenza litologica nel territorio del comune di Leno è quello delle ghiaie.

Valutazione degli aspetti sismici

L'analisi affidata allo “Studio Geologia Territorio Ambiente” di Mantova, prevede tre livelli di approfondimento:

  1. Riconoscimento delle aree esposte ad un eventuale sisma;
  2. Caratterizzazione semi-quantitativa degli effetti del sisma nelle aree descritte come a pericolo;
  3. Definizione degli effetti tramite indagini ed analisi più approfondite.

Il comune di Leno è, secondo la nuova classificazione D.G.R. del 7 novembre 2003 n° 7/14964, nella zona sismica 3, cioè a basso rischio.

L'area di Leno ricade nell'ambito geomorfologico definito della media pianura poiché si trova in una valle a forma di cono, con formazioni rocciose nonostante sia un territorio decisamente pianeggiante. Infatti quest'area presenta due caratteristiche:

  1. Orli di terrazzo, localizzati lungo la riva del Mella;
  2. Paleoalvei (area in cui scorreva anticamente un corso d'acqua, attualmente abbandonata), che si possono vedere a Milzanello.

Elementi Geotecnici

Le caratteristiche geotecniche principali dei terreni di Leno sono derivate da studi condotti nel passato, relativi a bacini di cava e di pozzi. Da questi dati emerge la presenza di materiali grossolani nella parte nord di Leno e di materiali più fini a sud ed est. Nelle aree di ristagno o di falda particolarmente vicina alla superficie, i terreni subiscono un declassamento delle caratteristiche geotecniche, passando da “Buone” a “Medio-basse”.

Conclusioni

I dati che emergono da quanto esposto indicano che:

  1. I terreni del comune di Leno presentano caratteristiche geotecniche da buone a medio - basse (nelle aree di ristagno e nelle zone sottoposte a bonifica);
  2. I terreni rientrano nella categoria “C” secondo le Norme tecniche per le costruzioni;
  3. Gli studi indicano una pericolosità sismica bassa per il territorio in esame;

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Economia del territorio

Distribuzione delle attività

Il settore primario (coinvolge il 20% delle imprese) e si basa soprattutto sulle coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali. Si allevano bovini e bufale da latte (60 aziende), mentre in agricoltura si coltivano i cereali (tranne il riso) legumi da granelli e semi oleosi (sono coinvolte 46 aziende).

Il secondario occupa uno spazio ridotto, occupando un numero delle aziende di poco superiore al settore del volontariato che nella zona si fa sentire (3,85% di aziende puntano sul volontariato contro il 5,5% sul secondario). Il secondario si basa principalmente sulla lavorazione del acciaio.

Il terziario predomina fra tutti con il 70% delle aziende dedicate che si occupano prevalentemente di commercio al dettaglio. L'edilizia occupa una buona parte del settore. La banca “Cassa Padana” occupa un posto importante all'interno del settore, essendo una banca presente nel territorio sin dal 1893.

Attività e numero

Tipo Numero
Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali, caccia e servizi connessi 196
Lavori di costruzione specializzati 182
Commercio al dettaglio (escluso quello di autoveicoli e di motocicli) 101
Costruzione di edifici 74
Attivita' dei servizi di ristorazione 72
Commercio all'ingrosso (escluso quello di autoveicoli e di motocicli) 63
Attivita' immobiliari 63
Fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature) 50
Altre attivita' di servizi per la persona 39
Trasporto terrestre e trasporto mediante condotte 34

 

Nel dettaglio

Tipo Numero
Commercio all'ingrosso e al dettaglio e riparazione di autoveicoli e motocicli 31
Attivita' ausiliarie dei servizi finanziari e delle attivita' assicurative 24
Attivita' di supporto per le funzioni d'ufficio e altri servizi di supporto alle imprese 15
Confezione di articoli di abbigliamento; confezione di articoli in pelle e pelliccia 13
Riparazione, manutenzione ed installazione di macchine ed apparecchiature 13
Riparazione di computer e di beni per uso personale e per la casa 11
Fabbricazione di apparecchiature elettriche ed apparecchiature per uso domestico non elettriche 10
Altre attivita' professionali, scientifiche e tecniche 10
Industrie alimentari 9
Fabbricazione di macchinari ed apparecchiature nca 8
Attivita' di servizi per edifici e paesaggio 8
Produzione di software, consulenza informatica e attivita' connesse 7
Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero (esclusi i mobili; fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio) 6
Fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 6
Fabbricazione di mobili 6
Attivita' dei servizi d'informazione e altri servizi informatici 6
Attivita' sportive, di intrattenimento e di divertimento 6
Attivita' di direzione aziendale e di consulenza gestionale 5
Attivita' degli studi di architettura e d'ingegneria; collaudi ed analisi tecniche 5
Metallurgia 4
Pubblicita' e ricerche di mercato 4
Attivita' dei servizi delle agenzie di viaggio, dei tour operator e servizi di prenotazione e attivita' connesse 4
Stampa e riproduzione di supporti registrati 3
Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 3
Fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e di orologi 3
Altre industrie manifatturiere 3
Assistenza sanitaria 3
Estrazione di altri minerali da cave e miniere 2
Industrie tessili 2
Fabbricazione di articoli in pelle e simili 2
Fabbricazione di prodotti chimici 2
Fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 2
Attivita' di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti; recupero dei materiali 2
Attivita' di noleggio e leasing operativo 2
Pesca e acquacoltura 1
Fabbricazione di carta e di prodotti di carta 1
Fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici 1
Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 1
Ingegneria civile 1
Magazzinaggio e attivita' di supporto ai trasporti 1
Alloggio 1
Telecomunicazioni 1
Attivita' di servizi finanziari (escluse le assicurazioni e i fondi pensione) 1
Istruzione 1
Assistenza sociale non residenziale 1
Attivita' creative, artistiche e di intrattenimento 1
Attivita' riguardanti le lotterie, le scommesse, le case da gioco 1
Attivita' di organizzazioni associative (nota: l'iscrizione nel registro delle imprese di queste organizzazioni presuppone lo svolgimento di attivita' economiche che sono gia' previste nelle altre divisioni) 1
Attività di volontariato 35

 

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Società

Leno presenta una popolazione di circa 15000 abitanti, la maggior parte compresa tra i 15 e i 64 anni, mentre le altre fasce di età si equivalgono.

Anno % 0-14 % 15-64 % 65 + Età Media
2007 15,80% 68,90% 15,30% 39,50%
2009 16,00% 68,80% 15,20% 39,60%
2012 16,60% 67,80% 15,60% 40,10%

 

Ha una densità di circa 250 abitanti per chilometro quadrato. All’inizio del millennio c’è stato un picco di nascite che è andato man mano decrescendo. La popolazione è equamente divisa tra maschi e femmine. I cittadini stranieri occupano il 16 % della popolazione con circa 2000 extracomunitari, la cui maggior parte proveniente dall’India (538), Marocco (374) e dalla Romania (303).

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Tradizioni

Nella provincia di Brescia

Le tradizioni della Pianura Bresciana sono tra le più antiche e tuttora in uso, rispettate e venerate dalla gente più affezionata al territorio.
Nella città e in tutta la sua provincia santa Lucia è molto amata soprattutto dai bambini, i quali circa una settimana prima del 13 dicembre inviano la letterina con scritte le loro richieste e promesse. Secondo la tradizione la santa porta a loro i doni richiesti se sono stati buoni, altrimenti carbone negli occhi. In cambio però i bambini devono offrire alla santa latte, biscotti e fieno per il suo asino. A santa Lucia sono inoltre dedicati i mercatini natalizi in centro città.
I nostri lavoratori della terra si affidano ancora alla luna con l’auspicio di rispettare le sue volontà per la semina ed il raccolto, le nostre casalinghe e le donne in generale si affidano per l’esecuzione anche dei più piccoli lavori alla sapienza trasmessa da anni con piccoli proverbi, detti e insegnamenti.
Le tradizioni, soprattutto, nella festa del patroni o della madonna anziché di santi in generale, vengono rispettate rigorosamente.
E’ facile trovare soprattutto nell’autunno processioni con tanto di carro della Madonna, portato da uomini e accompagnato da bambine di diverse età vestite in velluto e seta, con cappelli piumati e mantelli e calzoncini, per le strade addobbate dal colore rosso sui davanzali delle finestre e sparse di petali per terra e piante e fiori ai bordi sui marciapiedi quasi ad indirizzare il percorso.
Ma le tradizioni non sono solo di questo genere e la caratteristica della Pianura Bresciana sta appunto nel racchiuderne innumerevoli e di mantenerle in diversi settori, nella vita quotidiana, nella cucina, nel lessico, nella venerazione dei santi, ecc… Lo scoprirle stimola la curiosità di chi non le vive e le applica ogni giorno.

Tradizioni culinarie nella bassa Bresciana

La Pianura Bresciana è sicuramente una delle aree con la gastronomia più vasta dell’intera provincia di Brescia. I nostri piatti forti sono sicuramente “I Casonsèi” (casoncelli) tipicissimi fagottini di pasta sottile fatta in casa con ripieni a base d'uovo e formaggio stagionato, carne o spinaci e verdure che si servono conditi con burro fuso, Parmigiano e salvia. “I raviöi” (ravioli) di carne tipicamente accompagnati dal corposo brodo dei lessi, oppure “I tortèi” (tortelli) di zucca e amaretti conditi con burro fuso alla salvia.“La polèntå” (polenta) è regina della tavola. Alla polenta bene si accompagnano “le codèghe” (cotiche in umido), “al cudighì” (cotechino), “al stöàt” lo stufato, l'umido di varie carni in generale, la trippa, la lepre in salmì, il coniglio o il capretto, od ancora la famosa portata chiamata “polèntå e osèi scapàcc” polenta e uccellini o cacciagione. Anche “al spèt” lo spiedo non disdegna la polenta. I Secondi tipici sono vari tagli di carne bollita, tra cui trova esaltazione “galìnå nostrànå” gallina nostrana, ma soprattutto il famoso cotechino già nominato come gran piatto forte che si accompagna spesso alla polenta e alle lenticchie o alle spinaci, ed ancora un secondo tipico sono “lömàghe an ümet” le lumache in umido.
Tra gli insaccati ed i salumi invece citiamo, i Cotechini, le Salsicce e le Soppresse che vengono diffusamente prodotte ancora a livello artigianale in moltissime cascine. In autunno vale la pena di gustare, funghi e selvaggina; questi prodotti, oggi un poco elitari, un tempo facevano parte integrante della alimentazione degli abitanti della zona che, oltre ad essere bravi allevatori, erano anche provetti cacciatori. L'allevamento bovino e suino e le conseguenti attività casearia e di trasformazione hanno costituito da sempre una delle ricchezze più significative della Bassa Bresciana.

Santa Lucia a Leno

La leggenda popolare racconta che durante la notte tra il 12 ed il 13 dicembre, Santa Lucia passa per tutte le case, con un asinello, per distribuire ai bambini buoni dei doni.
Per riceverli, i bambini devono preparare della paglia per nutrire l’asinello e disporla sotto la cappa del camino, dal quale la Santa scende.
Poi devono andare subito a letto, chiudere gli occhi, perché la Santa non vuole farsi scorgere ed addormentarsi canterellando delle filastrocche. Nel Bresciano la canzoncina dedicata alla santa è:

"Santa Lucia bella dei bimbi sei la stella,
pel mondo vai e vai e non ti stanchi mai;
trova la porticina di questa mia casina,
poi continua la strada per tutta la contrada,
poi continua il tuo viaggio per tutto il mio villaggio.
A tutti i bimbi buoni Tu porta dolci e doni,
ma i regali più belli portali ai poverelli."

Ai bimbi disubbidienti, che Santa Lucia trova ancora svegli per cercare di vederla, getta della cenere negli occhi e passa oltre senza lasciare nessun dono. Per cercare d’ingolosire l’asinello ed invogliare la Santa a lasciare a loro ancora più regali, alcuni bambini appendono alle finestre dei mazzetti di carote. Altri, invece, mettono sul davanzale uno zoccolo di legno chiuso sul davanti, con dentro un po’ di crusca per l’asinello ed un bicchiere di legno pieno d’acqua per Lucia. Accanto a tutto ciò sistemano anche un lumino acceso per rischiarare la finestra ed indicare la presenza di bambini.

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Manifestazioni

MERCATO DEL MARTEDÌ MATTINA

Sul territorio del comune di Leno il mercato settimanale avviene il martedì mattina con 112 posteggi. Troviamo imprenditori che intendono esercitare l’attività di vendita di prodotti alimentari e non alimentari in un posteggio di mercato.

FIERA DI SAN BENEDETTO

La Fiera di San Benedetto è proposta annualmente in concomitanza con la celebrazione per il celebre Santo patrono d’Europa, che cade l’11 luglio.
La Fiera di San Benedetto è strettamente legata alla ripresa dello spirito benedettino: furono infatti i Monaci Benedettini a bonificare la pianura Bresciana e ad “inventare” quelli che oggi sono i prodotti tipici del territorio, come il grana o il salame. E’ un’occasione di festa per tutta la famiglia. Molte sono infatti le attività previste ogni anno, come la degustazione di prodotti dell’agricoltura biologica e di qualità, la presentazione di varie produzioni biologiche certificate come i cosmetici, i detersivi ecologici e svariati prodotti naturali per la cura ed il benessere del corpo e della mente. Non solo: nell’area della manifestazione si possono trovare giochi a tema, momenti di approfondimento, di discussione e confronto. Infine, non può di certo mancare il buon cibo, accompagnato da musica e spettacoli. Si svolge Nello splendido parco di Villa Badia, situata nel cuore di Leno.

GRAN CARNEVALE DEI CARNEVALI

Organizzato dalla ProLoco di Leno, con la collaborazione delle Pro Loco di Castenedolo e di Montichiari, e la Polisportiva Bedizzolese, il carnevale lenese è diventato un appuntamento fisso non solo per i bambini. Il Carnevale trasforma per un giorno la piazza e le strade del paese in una grande festa collettiva, riscaldando l’atmosfera con l’allegria delle maschera e la musica gioiosa che accompagna il passaggio di ogni gruppo. Sfilano per il centro storico del paese carri allegorici e gruppi mascherati provenienti dalle zone limitrofi; indipendente dalla provenienza, ogni carro di cartapesta è una vera forma d’arte, a cui i maghi carristi lavorano un anno intero con lo scopo di onorare gli appuntamenti carnevaleschi secondo l’antica tradizione. Per dare valore e riconoscere l’impegno di questi “artigiani del carnevale”, a fine giornata, una giuria composta dai componenti delle ProLoco organizzatrici e da tecnici esperti, decretano i migliori fra carri e gruppi mascherati, assegnando premi in denaro.

IL MERCATO DEI PRODUTTORI LOCALI

La prima edizione del “Mercato dei produttori locali” risale al 30 marzo 2008. Nasce come anticipazione della Fiera di San Benedetto, manifestazione dedicata all’agro-alimentare biologico che si svolge a Leno in Villa Badia all’inizio del mese di Luglio. Entrambi gli eventi sono organizzati dalla Fondazione Dominato Leonense e da Archenatura (ora non più esistente), con la collaborazione della ProLoco di Leno, di Cassa Padana Bcc e il patrocinio del Comune ospitante. Questo appuntamento primaverile, che cade in occasione delle celebrazioni per la ricorrenza di San Benedetto, ha l’obiettivo di valorizzare e diffondere i prodotti tipici di qualità, promovendo un approccio all’enogastronomia consapevole e giocoso, competente e gratificante. A questo si unisce una proposta culturale stimolante: presentazioni e degustazioni culinarie, appuntamenti letterari ed intrattenimento per bambini e ragazzi. Fondamentale per la buona riuscita di questa manifestazione è sempre stata la collaborazione e la sinergia con le associazioni del territorio.

SAGRA DEL PA’ E FORMAI

Una grande festa che fa ad un tempo aggregazione e memoria della originaria identità, delle radici contadine, ma anche un’occasione per conoscere e assaporare i frutti tipici del lavoro contadino e artigianale del territorio Bresciano. Il mercato dei produttori locali si svolge solitamente verso la fine del mese di marzo a Leno (Brescia) in Villa Badia e nei giardini di Piazza Cesare Battisti. L’evento rappresenta il frutto della stretta collaborazione fra Fondazione Dominato Leonense, Pro-loco, Cassa Padana e Comune di Leno, che hanno riunito in un’unica data la tradizionale sagra lenese del Pa’ e Formai e Il Mercato dei produttori Locali, iniziativa quest’ultima nata da Fondazione Dominato Leonense per celebrare la festa canonica di San Benedetto. I protagonisti della manifestazione saranno i produttori locali, impegnatissimi a mostrare al pubblico modi, tempi e risultati della propria attività. Accanto alle esposizioni di delizie da forno, formaggi, olio, mieli, conserve, marmellate e salumi di vario genere, saranno attivati anche laboratori aperti ai consumatori, che potranno seguire dal vivo il procedimento di produzione del formaggio. Per deliziare lo sguardo, oltre al palato, sono previsti momenti dedicati all’arte, come “Amor Sacro Amor Profano”, mostra d’arte contemporanea promossa da Fondazione Dominato Leonense e da quattro gruppi culturali operanti nel territorio e allestita in Villa Badia. A completamento, i Giardini di Piazza Cesare Battisti fanno da cornice all’esposizione delle opere degli artisti del gruppo di Leno, mentre uno spazio viene riservato alla presentazione delle associazioni di volontariato che offrono ai partecipanti momenti di gioco, di spettacolo e di creatività.

TEATRACTION

Per celebrare il teatro la Fondazione Dominato Leonense e l’Ass. Teatrale CaraMella hanno ideato “TeatrAction” giornata della creatività teatrale. TeatrAction nasce come punto di incontro dove le compagnie, gli attori e tutte le persone amanti del teatro possono, innanzitutto, presentare le loro produzioni e incontrarsi, scambiare opinioni e idee; discutere di teatro e del mondo che vi ruota intorno. A questa festa partecipano compagnie teatrali che hanno sede o sono attive nel territorio Bresciano. TeatrAction diventa così l’occasione e l’opportunità per mostrare la vitalità creativa del teatro, i suoi talenti e le sue potenzialità, spesso nascoste, frammentate e difficile da incontrare. Villa Badia di Leno è la cornice di questa manifestazione. A TeatrAction vi sono anche attività specifiche per i bambini, che possono entrare in contatto con il teatro, facendo da spettatori agli spettacoli messi in scena dai loro coetanei oppure partecipare alle prove aperte dei laboratori teatrali a loro dedicati.

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